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Vecchie interviste di Fabio !!!!!!!!!!!

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merigd
view post Posted on 10/11/2008, 22:49 by: merigd




(6 aprile 2008) Gazzetta dello Sport

Grosso «Italia non mi manchi Juve? Ora no, domani...»


«Con l' Inter un addio anomalo Ma adesso a Lione sto meglio»
DAL NOSTRO INVIATO ANDREA ELEFANTE LIONE (Francia) L' uomo il cui Mondiale 2006 fu definita una delle dieci imprese perfette della storia dello sport. L' uomo che in Australia era più odiato di Bin Laden; che contro la Germania segnò - disse la Fifa - il 4° gol più bello di quel mese; che liberò l' urlo dell' Italia, tutta l' Italia, campione del mondo. Che ha ballato un solo anno con l' Inter e oggi vive e gioca leggero a Lione. Di quell' uomo, Fabio Grosso, oggi si parla poco, infinitamente meno rispetto ad allora. Un po' anche perché lui, per scelta, parla pochissimo. Quasi mai. Grosso, ma lei se li rivede ogni tanto quei gol? «Raramente: non serve. E' come se li avessi dentro gli occhi. Non mi hanno cambiato la vita perché sono lo stesso uomo e lo stesso giocatore, ma sensazioni così non me le porterà via mai nessuno. Un Mondiale vinto è l' apice: a meno che non organizzino una sfida fra pianeti...». Ha mai più giocato bene come in quel mese? «In alcune partite forse anche meglio, se è per questo». Ma si può diventare «schiavi» di un grande Mondiale? «Io mi sento liberissimo. Come sempre, dopo una cosa bella o brutta, sono ripartito: per salire un altro gradino. Sapendo che arrivare non è facile, ma confermarsi è ancora più difficile». E' stato così difficile confermarsi all' Inter? «Ero arrivato per starci degli anni, ho detto addio dopo un anno, e non mi era mai successo in nessuna squadra. Di sicuro non è stato il migliore anno della mia carriera: qualcosa non è andato, è ovvio». Già, e cosa? «Non mi interessa fare polemiche: non ne ho fatte la scorsa estate, figuriamoci mesi dopo. Non mi interessa parlar male di qualcuno, esaminare cose che non ho capito, sapere perché ho giocato o non ho giocato certe partite, perché non sono mai riuscito ad aver un po' di continuità: non lo so, non mi pesa. E' altro, a rendermi felice». Cioè? «Qui sto meglio rispetto a come stavo un anno fa: ho trovato subito quello che non avevo trovato all' Inter». Cosa non le manca, adesso? «A Lione sei in una grande squadra, ma per certe cose - dico così per esemplificare - è come essere al Chievo. Professionalità senza ossessioni: sembra tutto più soft. Campo di allenamento stracolmo di tifosi ma non vola una mosca, stadio sempre pieno, ma mai qualcuno che ci abbia rotto le scatole». Certe pressioni erano uno peso? «Al contrario, mai sofferto per questo. Non è sollievo, è una constatazione: certi impegni, importanti, si possono affrontare anche con un' altra mentalità e in un altro clima. Al calcio italiano manca un pizzico di serenità: qui mi è saltato all' occhio». Dell' Italia non le manca proprio nulla? «Ho sciolto in fretta i punti interrogativi sul cambio di certe abitudini, mie e della mia famiglia: oggi non ho rimpianti». Com' è cambiata la sua vita di tutti i giorni? «Nulla di così diverso: calcio e famiglia. Certo, qui esco di casa ed entro in un parco dove vivono leoni, tigri, elefanti, giraffe, coccodrilli. Lo giro in bici con mio figlio Filippo sul seggiolino e Jessica (sua moglie, ndr) ci segue con i pattini. Non è male, mi creda». Con il francese come se la cava? «Ora capisco anche le battute e posso farle: aiuta, dentro lo spogliatoio». Ha cambiato anche modo di giocare? «No, anche se ora davanti ho Benzema e vicino Juninho e, visto che non sono mai stato un difensore puro, può capitare di essere un po' sbilanciati». Da quanto non tira un rigore? «Li batto in allenamento. Quello del Mondiale a loro è rimasto qui, e se mi capita di sbagliarne uno mi dicono: "Visto? Mica hai di fronte Barthez"». Il rimpianto punizioni continua? «All' Inter non riuscivo mai a batterle, qui c' è Juninho e figuriamoci: è giusto che siano tutte sue». Un giocatore che ruberebbe al Lione? «Benzema ha tutto. Però, in un arco di tempo ridotto, Ben Arfa è il più forte che abbia mai visto nella mia carriera: per sfondare gli manca ancora la continuità». Vale più uno scudetto nel Lione da straniero o uno scudetto dell' Inter sul campo dopo una vita? «Il sapore di un campionato vinto è sempre lo stesso: io ricordo ancora quello di Eccellenza con la Renato Curi, o quelli con il Chieti e con il Palermo». In Italia rivince l' Inter? «L' Inter sta davanti e ha giocatori importanti, ma ha perso per strada qualche punto di troppo e ora sarà dura perché la Roma sa giocare partite eccezionali: mi pare ancora tutto in gioco. Però io sono nato a Roma, sono di parte...». E questo corteggiamento della Juve? «Qualunque interessamento del genere è un motivo di orgoglio, ma nel Lione sto bene, con il Lione ho un contratto importante per altri tre anni e quando penso ad un futuro più lontano, mi dico che non mi dispiacerebbe la Liga».( :cry: :pianto: ) E se la Juve le facesse un' offerta irrinunciabile? «Nel calcio non si sa mai: quello che pensi o si dice oggi, può essere smentito due mesi dopo». Fra due mesi inizia l' Europeo: Grosso si è «ripreso» anche la Nazionale? «E' un obiettivo e lo sarà anche provare a vincere. Abbiamo una forza in più: quella che ci ha fatto vincere il Mondiale, perché lo spirito e la forza del gruppo sono rimasti». Manca solo Lippi: se ne riparla, lo sa? «Io di Lippi posso dire solo cose belle. Ma già parlo poco: figuriamoci se parlo di cose che non competono a me». Io mai più come al Mondiale? A volte anche meglio, se è per questo. Chi ruberei al Lione? Benzema ha tutto, ma Ben Arfa, in un arco di tempo ridotto, è il più forte mai visto *** sulla Francia ha detto *** sui compagni *** Questa è una grande squadra, ma è un po' come al Chievo: professionalità senza ossessioni. E mi sono accorto che al calcio italiano manca un pizzico di serenità
Elefante Andrea

:wub:
 
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