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| Leggete l'articolo: Juve, 50 milioni di mercato e delusioni Anche Ferrara finisce sotto accusa TORINO (18 ottobre) - Aveva ragione, John Elkann, a definirsi deluso da questa Juventus. La partita con la Fiorentina ha confermato il sentimento espresso qualche giorno fa dall'azionista di riferimento bianconero: gioco assente, ambizioni ridimensionate, Inter più lontana di quanto dicano i quattro punti di distacco. Elkann si riferiva in particolare al contrasto tra i massicci investimenti (50 milioni solo per Diego e Melo) e i risultati. La Fiorentina senza grandi stelle ha dimostrato l'esatto contrario: pochi soldi e molte idee, se si pensa che tra i titolari c'erano due scarti bianconeri, Marchionni e Zanetti e che i viola hanno condotto il gioco a piacere per tre quarti di gara.
A preoccupare è soprattutto la quantità di casi deludenti nella Juve di Ferrara, anche lui sotto accusa: deludono i terzini, una delle peggiori coppie tra le squadre di alta classifica; delude Melo, né carne e né pesce, balbettante in mezzo a un centrocampo confuso; delude Diego, troppo distante dalla porta per esprimere il proprio immenso talento; delude Amauri, ancora lontano parente da quello dell'anno scorso, nonostante il ritorno al gol, peraltro elementare da segnare. L'insoddisfazione nell'ambiente è palpabile: nelle parole di Ferrara, Buffon e Diego si coglie la delusione e soprattutto l'invito alla squadra a svegliarsi subito, perché il prossimo mese può essere decisivo, sia per non farsi staccare dall'Inter, che ha dato una botta tremenda al morale bianconero, sia per ritornare in gioco in Europa, approfittando dello scontro diretto tra Bayern e Bordeaux.
Manca Del Piero, è vero, ma il fatto che si senta così tanto il bisogno del capitano trentacinquenne, è un altro segnale per niente rassicurante per una squadra che stenta a ritrovarsi. Si riparla di accantonare il rombo, perché la Juve è troppo vulnerabile sulle fasce, ma alla base dell'orientamento tattico ci sono due elementi imprescindibili, la condizione fisica, che non appare ottimale e il livello degli interpreti, troppo carente in alcuni, anche se hanno ancora addosso l'etichetta di campioni del mondo, vedi quel Fabio Grosso inseguito per due mesi sul mercato, mentre poi, da quando è arrivato, si capisce come stia scontando un anno di panchina al Lione. { www.ilmessaggero.it }Io non ho mai visto la Juve giocare, per cui ho poco da commentare. Ma chi l'ha vista, lo può fare
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